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“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura che la diritta via era smarrita”.- Dante.
Il blocco iniziale che viene imposto, da un imprinting distorto, alla crescita psichica distorce e blocca quello sviluppo.
E seguendo le coazioni della coscienza dissociata tutta la vita diventerà, a partire da quel momento, “selva oscura”.
Sbaglia perciò Dante a ritenere che il ritrovarsi nella selva oscura , avendo perduto la retta via, sia fenomeno della metà della vita e sbaglia Jung a ritenere che la terapia e la crescita psichica sia cosa da intraprendere nella metà della vita.
La diritta via della crescita psichica è negata alla coscienza infantile da subito, pochi giorni o pochi mesi dopo la nascita.
Che poi sia l'adulto a prendere in mano , ad un certo momento, la sua vita ed assumersene tutta la responsabilità , per intervenuta necessità al fine di correggere in sè stesso quelle iniziali storture, è cosa ben diversa ed è cosa questa che riguarda la psicoanalisi.
E la terapia analitica per correggere quelle storture è cosa , adulti o no, che prima la si intraprende meglio è.