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Secondo Neils  Bohr i quanti subatomici non esistono veramente finché una sonda di qualche tipo non li costringe a rivelarsi e a manifestare una delle loro proprietà misurabili. Pensarli allora  come delle entità separate è insensato. Allo stato naturale non misurato sono indivisibili l'uno all'altro  e ciò  che  osserviamo come eventi subatomici apparentemente indipendenti si trovano  in realtà in un costante immutabile stato di interconnessione  anche se uno di loro  si trova al lato opposto dell'universo.

Di conseguenza i fenomeni di sincronicità e gli eventi psichici dei quali rappresentano il significato è come se fossero in un qualche stato di interconnessione a prescindere dalla rispettiva distanza.

La stessa cosa accade nel corso della trasmissione di informazioni/significati da un inconscio ad un altro grazie a ciò che chiamiamo transfert.

 Tutto ciò confermerebbe l'idea che gli inconsci individuali sono dal punto di vista fisico  un insieme di atomi e molecole presumibilmente coincidente con gli atomi e le  molecole dell'organismo vivente.

 Per cui tutto lo scrivere di trasferimento di informazioni/significati è solo un modo retorico per  esprimere un concetto relativo ad una realtà fisica altrimenti indescrivibile.

Peraltro grazie alla psicoanalisi ed ai fenomeni di sincronicità , alcuni assolutamente stupefacenti, nonché “all’azione a distanza” del transfert e del controtrasfert è  possibile verificare nella realtà sensibile ed osservare l’effetto pratico, l’effetto sul campo,  di quel “costante immutabile stato di interconnessione”.

E’ possibile che sia esattamente questa particolare condizione fisica degli inconsci e dei loro contenuti istintuali mai integrati a far sviluppare a C. G. Jung  l’ipotesi dell’inconscio collettivo travisando completamente il significato di quel molto “sottile” fenomeno di fisica quantistica.

Ciò che nell’inconscio e nella materia elementare appare come caotico,  “Dio non gioca a dadi” – Einstein, è in realtà un ordine superiore a più immensi e forse infiniti  livelli, la stragrande maggioranza dei quali sfugge alla limitata capacità della intelligenza (sia razionale che intuitiva) umana.

Una immensa capacità di calcolo alla quale si applica l’intera materia elementare dell'Universo in grado di creare , nelle condizioni date, perfino la vita sulla Terra.

La tentazione, forse non errata ,  è di pensare che tale “immenso, inarrivabile e forse infinito ordine superiore” , il quale  sfugge ad ogni  intelligenza umana,  possa essere frutto della “intelligenza di Dio”. Ma “di ciò di cui non si può parlare si deve tacere.” – Wittgenstein.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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