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A.   Ogni gatto tende istintivamente a ritornare nel luogo dove è nato e dove ha trascorso la prima infanzia. Se non può farlo evoca la felicità vissuta in quell'infanzia “impastando il pane” su una coperta morbida.

 

B.    Ogni patologia, e le sue sofferenze, può essere interpretata come il tentativo dell’inconscio di attrarre l’attenzione della coscienza “al luogo dove si è nati” cioè sulle sofferenze vissute (e subito rimosse) nell’infanzia a causa dell’imprinting infantile.

 

C.    La nostalgia verso il luogo della nascita ed il “ritorno a casa” può essere un agito di tale pulsione.

 

D.   La meritoria azione dei volontari che assistono coloro che soffrono può essere vista come un agito di quella spinta inconscia verso la propria inconscia sofferenza. Lo stesso dicasi per la scelta della professione medica.

 

E.    Perfino la teoria del “collasso dell’Universo” (che rende necessaria l’ipotesi del Big Bang) può essere interpretata come una proiezione concettuale inconscia di quel “ritorno a casa”. A prescindere dalla realtà fisica di quell’evento.

 

F.   Ed in questa pulsione al passato si intravede anche la motivazione psichica di certe “nostalgie politiche” passatiste, per quanto orribile e crudele possa essere stato quel vagheggiato antico passato.

               .                                              (scritto il 12/4/24)

 

 

 

 

 

 


 

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