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Premessa:

La grande tavola della mia stanza da pranzo , pur essendo assolutamente pulita, è costantemente  occupata , per motivi di praticità, da tutto ciò che serve volta a volta per la colazione , il pranzo e la cena.

Ho in corso con una cara amica ,a causa di ciò,   una discussione surreale.

Ogni volta che entra in quella stanza si mette le mani tra i biondi capelli e mi impartisce una lezione di economia domestica.

Secondo lei , ma so che questa idea appartiene  a molte donne, quella grande tavola dovrebbe essere tenuta completamente sgombra ,coperta da una bella tovaglia e con la centro un bel vaso di fiori.

In modo che più volte al giorno essa possa  essere ripulita e tenuta ben  lucida.

Io sostengo che, per motivi di praticità,  trovo che essa debba essere tenuta pulita ma attrezzata esattamente così com’è.

So bene qual’è il significato profondo di questo, peraltro divertente, dibattito.

La coscienza (la tavola da pranzo, uno dei tanti simboli della coscienza inconscia) secondo il senso comune (profondamente malato) deve essere tenuta libera e sgombra da ogni significato del proprio Sé  e ricoperta solo con i significati del falso sé e con al centro un falso inconscio (bello ed inutile) .

Personalmente sostengo invece che la coscienza debba  essere costantemente attrezzata da tutto ciò che serve alla vita dell’individuo, attrezzatura fornita dall’inconscio e dal proprio Sé.

Lascerò le cose come stanno malgrado le lezioncine della mia cara amica.

 

 

 

 

 

 

 

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