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Ciò che accade ai bambini subito dopo la nascita (il riversamento nel loro piccolo inconscio del sovraccarico degli inconsci parentali, il conseguente blocco del processo di crescita psichica naturale e spontaneo, le ferite inflitte in quel piccolo inconscio ed in quella coscienza per tutta la durata dell'imprinting infantile) generano in essi una enorme quantità di sofferenza psichica in gran parte inconscia .

Sia perchè quel dolore venne inferto quando la coscienza, nel suo primo germe della formazione, non era ancora in grado di percepirlo sia perché, quando è  in grado di percepirlo, esso viene prontamente rimosso in quanto quella piccola coscienza non sarebbe in grado di vivere quella sofferenza senza lacerarsi irrimediabilmente.

Ma che fine fa tutta questa sofferenza inconscia?

Si dissolve miracolosamente nell'aere?.

Purtroppo no.

Essa rimane latente nell'inconscio dell’individuo  (forse perfino memorizzata e latente in qualche modo nelle stesse carni profonde, nella stessa materia che quelle carni costituiscono).

E quella sofferenza, quel dolore, quello strazio segnerà, in tutti i modi possibili, la vita dell'individuo in tutto il suo corso.

Ed ogni sofferenza vissuta, quale che sia la sua causa, costellerà quel segreto e profondo dolore e lo porterà alla coscienza affinché l'individuo lo possa percepire e rivivere.

Potrò anche sbagliarmi ma tutto il dolore che ha costellato e costella  la storia individuale di ogni essere umano e la dolorosa storia della sua specie  ha là, in quel dolore antico,  la  sua causa unica e la sua genesi.

Quale che sia la causa apparente ed apparentemente reale che SEMBRA averlo provocato.

E non solo.

Ma esso, quel dolore profondo, quella sofferenza inconscia,  è anzi il motore e la causa  la quale  genera ed induce ogni dolore ed ogni sofferenza della vita dell'individuo il cui inconscio in qualche modo, in ogni modo, di quel tormento interiore, che lo avvelena ogni giorno,  tenta disperatamente di liberarsi.

 (scritto il 16/6/23)

 

 

 

 

 

 


 

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