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Nel pezzo  “Non località” ho riportato in sintesi una definizione di N. Bohr circa la non località, definizione  che qui sunteggio:”I  quanti subatomici non esistono veramente finché una sonda di qualche tipo non li costringe a rivelarsi e a manifestare una delle loro proprietà misurabili. Pensarli allora  come delle entità separate è insensato. Allo stato naturale non misurato sono indivisibili l'uno all'altro  e ciò  che  osserviamo come eventi subatomici apparentemente indipendenti si trovano  in realtà in un costante immutabile stato di interconnessione  anche se uno di loro  si trova al lato opposto dell'universo”.

Osservando certi simboli onirici parrebbe che per quei i fenomeni quantici possa sussistere anche una sorta di “non temporalità”.

Esperienze diverse, susseguitesi tra di loro a distanza di diversi decenni, vengono rappresentati nello stesso simbolo onirico come se fossero sincronici cioè accaduti nello stesso istante.

Se nel caso della non località nei processi della materia elementare lo spazio è come non esistesse, tanto che lo stesso evento attinge contemporaneamente  “oggetti” diversi anche se molto distanti tra di loro, nel caso della non temporalità eventi appartenenti ad epoche molto distanti tra di loro vengono rappresentati simbolicamente  come accaduti nello stesso istante.

Dando perciò l’impressione che passato, presente e futuro siano, nei processi della materia elementare, concetti assolutamente privi di senso.

Tutto accade qui ed ora, in contemporaneità.

Il principio della non temporalità renderebbe  , nel nostro caso, conto anche dei fenomeni di sincronicità che di quel principio sarebbero perciò una conseguenza, uno degli effetti possibili,  nella realtà sensibile. .

Ciò che nella materia elementare AZIONA il passato,   il presente ed il futuro è sempre qui ed ora, contemporaneamente.

C'è però da dire che quando si prende coscienza del significato della antica , ben trascorsa, esperienza infantile castrante ciò induce in quella materia un qualche mutamento quantico con la conseguente  inertizzazione dei suoi effetti patologici rispetto alla  coscienza

La conseguenza in quella materia,  sarà un annichilimento della energia che attualizzava , nella coscienza quell'antico evento.

Si può ipotizzare che l'elettrone , la cui energia attualizzava quell'antico evento rispetto alla coscienza , passa in un orbita meno energizzata  annichilendosi nel nucleo (viene rimosso "nell'inconscio").

L'energia così liberata andrà ad arricchire (e ad "illuminare" )  quella coscienza la quale da essa era stata nella infanzia deprivata a causa della castrazione primaria. 

E così il cerchio si chiude.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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