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La patologia mentale ,così come "uscita" dall'imprinting infantile , via via che si prende coscienza del Sè comincia a riversarsi, sotto forma di sintomi somatici di svariata natura, nel corpo come specchio residuale di essa.
Sintomi tutti intensamente rappresentativi, simbolicamente rappresentativi, di quella patologia e della azione feroce che essa, ed il suo complesso di castrazione parentale, hanno portato al Sè dell'individuo ed alle funzioni della coscienza del Sè.
Ciò che prima determinava e condizionava la psiche dell'individuo (ed indirettamente il suo corpo e le sue funzioni) ora, a causa di quel riversamento, determina e condiziona solo il suo corpo.
Il quale diventa, come è sempre stato, il luogo di transito e di rappresentazione delle informazioni patogeniche di realtà le quali quella patologia avevano strutturato nella psiche.
E che rimane, ora, uogo di transito, in uscita stavolta, per quelle stesse informazioni patogeniche e patologiche le quali in quei sintomi somatici ora si rappresentano.
E si richiama quì quanto già scritto :nel pezzo "Ear worm" del 30/6: "Non si può nemmeno escludere che questa tipologia di messaggi strutturanti, così come prima definiti (una tipologia simile ai messaggi strutturanti, mutageni e castranti abbondantemente ricevuti nel corso della infanzia e della adolescenza) abbiano strutturato nella coscienza dell'individuo una particolare ricettività, un particolare adattamento ricettivo*, rispetto ad essi.
Se ciò è avvenuto nel corso dell’imprinting infantile ciò spiegherebbe la facilità con la quale le coscienze dissociate degli adulti aderiscono passivamente alle informazioni di realtà dissocianti che perpetuano nel tempo (ed una generazione dopo l'altra) la loro condizione dissociativa.
Creando così una specie umana la quale è cerebralmente più propensa a strutturare coscienze dissociate, facilmente condizionabili dalle informazioni di realtà, piuttosto che coscienze di sé."
(scritto il 19/6/23)