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Premesso che la libertà di pensiero (come di stampa) è il portato fondamentale di ogni democrazia e a tale libertà attenta gravemente ogni regime dittatoriale ed ogni governo, nelle democrazie, guidato da individui che quella democrazia e quella libertà disprezzano per fini di potere parliamo ora della libertà “individuale” di pensiero.

Come tutti posso e possiamo pensare SOLO nel limite in cui ci consente la nostra condizione psichica e ciò che pensiamo da tale condizione è RIGIDAMENTE DETERMINATO.

Il pensiero, il mio modo di pensare, il modo in cui ho pensato uno tra gli "oggetti" più importanti che mi riguardano, cioè me stesso, è cambiato in questa ventina anni di lavoro una infinita di volte.

E sempre determinato dalla configurazione della coscienza in ciascuno di quei momenti.

Ed ogni volta che una nuova informazione strutturante/significato del Sè entrava nella coscienza la visione del mondo e la visione di me stesso cambiava.

Processo questo definito "di crescita" che tende asintoticamente ad una "visione" del mondo e di sè stessi coincidente con la configurazione della  coscienza del Sè.

E se la coscienza è dissociata, infestata ed infettata da una infinita di false informazioni, quale sarà la QUALITA’ dei pensieri, anche scientifici, o della ideologia che l'individuo "produce" ed al quale l'individuo è disperatamente aggrappato in quanto non ha altro di Sè.?.

               .                                              (scritto il 14/4/24)

 

 

 

 

 

 


 

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