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L’inconscio dell’individuo saturo di rimosso (*) attiva una quantità di proiezioni dei suoi contenuti significativi verso gli oggetti, le persone e le idee dell’ambito.
La loro energia viene investita in questi "oggetti" i quali perciò perdono , di fronte alla coscienza ed alla sua percezione, la loro reale natura e diventano attori di un drammatico teatrino (la realtà fantasmatica dell’individuo) nel quale essi invece rappresentano tutto ciò che quella coscienza non accetta in sé.
Ogni volta che la coscienza riesca ad integrare in sé uno di quei significati inconsci l’energia investita nella corrispondente proiezione sull’oggetto viene assorbita nella coscienza stessa contribuendo a rafforzare le difese non contro il mutamento ma a favore dell’individuo tutto e della sua vita.
(*) Del termine “rimosso” si fa spesso un uso improprio. E’ rimosso ciò che è entrato nella coscienza (per esempio le esperienze vissute) ed i cui significati, spesso dolorosi, siano stati rimossi, appunto, nell’inconscio. In apparenza , solo in apparenza , esclusi dalla propria vita.
Oltre al “rimosso” nell’inconscio “risiedono” una grande quantità di contenuti inconsci significativi che avrebbero dovuto costruire nella coscienza il processo di crescita psichica ed ai quali la dissociazione e la castrazione hanno impedito, in quella coscienza, l’accesso.