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Si tratta di un notevole e fortunato romanzo di Umberto Eco ,edito nel 1980.

E’ una complessa rappresentazione in parte simbolica ed in parte metaforica dei meccanismi sociali e dei meccanismi psichici i quali si riflettono continuamente gli uni con gli altri e continuamente  interagiscono tra di loro..

Cominciamo ad interpretare fin dal titolo :”Il nome della rosa” = Il nome del femminile ,della femminilità, della figa (la rosa).

Tralasciando qui  molti dettagli di contorno il romanzo comincia con il viaggio di avvicinamento del Sé (il sapiente Gugliemo da Baskerville)  e della coscienza del Sé (il giovane Adso da Melk) verso la mitica Abbazia.

Nel romanzo si rappresenta dapprima l’incontro e la scoperta della sessualità da parte della coscienza del Sé (il giovane Adso con la giovane contadina) .

In esso si rappresenta poi  il grande conflitto sociale tra i poveri ed i ricchi , la chiesa francescana e la chiesa ricca (qui rappresentata dal prete inquisitore Bernardo Gui).

Conflitto sotteso da un altro più  profondo conflitto tra ortodossia e status quo (ancora l’inquisitore Bernando Gui) e gli “eretici” frate Remigio e frate Salvatore .

L'inquisitore li condanna al rogo insieme alla povera fanciulla (la sessualità) .

Questo  ulteriore conflitto rappresenta lo scontro tra ortodossia/status quo e sessuofobia rispetto all’eterodossia , al  mutamento ed alla sessualità.

Un confitto sostenuto da una sorta di  complesso di castrazione “sociale” che porterà alla distruzione dei due  “eretici” ma anche alla distruzione dell’inquisitore ed alla liberazione della povera ragazza .

E ciò grazie alla furia popolare .

L'abate rimane imprigionato nei misteriosi meccanismi di accesso alla biblioteca= L'ego razionale rimane imprigionato e bloccato nella sua capacità volitiva dalla condizione psichica della sua stessa coscienza.

Tutto ciò è però sostenuto ed indotto dalla psiche individuale.

La grande  misteriosa e labirintica biblioteca , tempio del sapere, rappresenta qui la coscienza individuale dissociata ed aliena dalla realtà.

Afflitta inoltre da un potente conflitto tra un malvagio ed oppressivo complesso di castrazione (i frate cieco Jorge da Burgos)  ed il Sé.

L’ingresso del Sé e della coscienza del Sé nella coscienza/biblioteca  fa scoprire il gioco di specchi (la funzione emulativa della coscienza) ed induce il complesso di castrazione a distruggere la coscienza/biblioteca nonchè autodistruggersi grazie al libro misterioso e velenoso per lui (che qui rappresenta la coscienza di sé).

Come a dire che la coscienza dissociata ed afflitta dal complesso di castrazione , all’ingresso del Sé nella coscienza cognitiva, si autodistrugge “con le sue stesse armi”.

La ricerca e la conoscenza del libro misterioso scatena nell’abbazia una serie di omicidi e di tragedie prodotte da diversi scontri di potere.

Questo misterioso libro , che è al centro del romanzo, è un manoscritto  composto da quattro testi uno in arabo ,uno in siriano, uno in latino ed uno in greco.

Viene definito acephalus in quanto mancante della sua parte iniziale ed è scritto su carta resasi umida , il pergamino de pano (una specie di pergamena, di carta pecora).

Le sue pagine sono velenose al tatto ed uccidono alla fine lo stesso complesso di castrazione.

Questo libro misterioso rappresenta qui la coscienza cognitiva inconscia con le sue quattro funzioni , prodotta e preceduta dall’acephalus cioè dall’inconscio,  ciò che è “senza testa”cioè senza coscienza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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