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E’ possibile che la coscienza quantistica (l'insieme dei microtubuli che occupano ciascun neurone e ciascuna cellula dell'organismo ,come a dire l'insieme delle molecole e degli atomi che li costituiscono) funzioni come un secondo cervello che gestisca , in modalità quantistica, le stesse funzioni che normalmente svolge il cervello neuronale.
Saremmo cioè in presenza di un processo evolutivo che parte dal cervello del pesce passa al cervello del rettile passa ancora al cervello del primate per approdare, al culmine del suo percorso evolutivo, nel cervello quantistico.
Il quale assolverebbe, in modalità quantistica (entanglement, sovrapposizione quantistica, effetto tunnel più tutte gli altri meccanismi quantistici della materia ancora sconosciuti), le stesse funzioni di tutte le altre parti del cervello così come si sono sviluppate nel corso dell'evoluzione.
Riproducendo, precedendolo ovviamente, lo stesso processo che nella realtà sensibile ha percorso la conoscenza analogica prima, la conoscenza digitale dopo e la conoscenza quantistica infine.
Sarebbe quindi, quest'ultimo percorso cognitivo nella realtà sensibile, una rappresentazione simbolica di un percorso evolutivo già scritto nel codice genetico di specie e nella storia evolutiva del cervello.
Percorso il quale ,nel suo sviluppo e nelle sue funzioni, ci descrive simbolicamente sia le funzioni del cervello neuronale (analogiche e poi digitali) prima e quelle del cervello quantistico poi.
Si pensi a come la digitalizzazione ha superato tutto ciò che era prima analogico.
Si pensi , ed è ancora difficile pensarlo data la limitatezza delle conoscenze per quanto riguarda i meccanismi quantistici, a come una conoscenza quantistica sviluppata (oggi siamo solo ai primi passi) possa transitare la conoscenza dal digitale al quantistico.
Consueta riserva: Semprechè la stupidità umana non concluda prima l’esperienza della vita sul pianeta.