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La coscienza, in germe poco prima della nascita, sboccia subito dopo di essa.

E subito conosce la MADRE.

Certo i geni paterni e quelli materni sono il suo seme ma essa è fatta di carne e di ossa della madre.

Certo il padre ed il suo affetto.

Ma nulla può competere con quel sangue e quella carne e quelle ossa e quel latte che sono la sua sostanza e nella sua sostanza.

Da qui nasce l'enorme inconscio potere sull'essere della figura materna.

Malgrado lei.

E quella coscienza in nuce subito a quella figura si attacca.

E da essa sugge, insieme al latte,  informazioni.

Ed esse formano le sue fondamenta.

Se quella figura, la sua coscienza, ha conoscenza di sè, del Sè della madre nonché  del suo inconscio, essa, quella figura, la sua coscienza ed il suo inconscio,  diventeranno ponte e tramite per la crescita psichica del figlio, della figlia.

Ma se di sè sconosce da lì, esattamente da lì, inizierà la patologia mentale del figlio, della figlia.

Patologia mentale che sarà all'inizio la stessa di quella della madre.

E con il tempo, essa coscienza infantile, apprenderà anche da quella, dalla patologia mentale, del padre.

Non può quella piccola innocente coscienza sfuggire a questo dramma.

E negli anni a seguire l'imprinting infantile costruirà su quelle fondamenta malate la cattedrale malata della patologia mentale dell'adulto, dell'adulta.

In questo dramma, in questa tragedia c'è il dramma e la tragedia che ha segnato e segna la storia e la vita della specie.

A causa di tutto ciò la storia delle patologie mentali si intreccia indissolubilmente con la storia e le disgrazie degli individui e della specie umana.

Con la storia e le disgrazie del suo ambiente naturale nonché sulla storia e le vite di tutte le altre specie viventi.

E la scienza, appiattitasi a causa di quella patologia diffusa sulla iperrazionalità cieca, a tutto ciò ha contribuito.

Essa, con rare eccezioni quando la creatività dell'inconscio e l'intuitività individuale hanno dato a quella scienza una svolta diversa.

L'arte, quasi sempre è andata in direzione opposta di quella scienza.

Creando, grazie alla creatività dell'inconscio represso e della ispirazione creativa, il suo frutto, una comunicazione del tutto diversa.

 Che di quell'inconscio, dei suoi contenuti istintuali, dei significati del Sè ha dato conto.

Dalla razionalità diffusa pressocchè completamente ignorato.

Tant'è che ancora oggi, incredibilmente, si parla di un S. Freud come padre di una pseudo “psicoanalisi”, in realtà scientificamente inesistente, inutile, patologica e patogenica esattamente  come i concetti espressi dal suo fondatore.

Patologica e patogenica esattamente come tutto ciò che è frutto malato della SOLA IPERRAZIONALITÀ.

La quale ha fatto e fà danni tremendi in quanto ignora alcuni  dettagli non marginali che fanno parte della vita del vivente, di qualsiasi vita: L'amore, la pietà, la tolleranza, la misericordia., i linguaggi simbolici

                 .                                              (scritto il 19/4/24)

 

 

 

 

 

 


 

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