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Ciò che definiamo inconscio è l'insieme di informazioni /significati che non hanno potuto accedere alla coscienza.

Sia che si tratti di significati del Sé dell'individuo sia che si tratti di significati di esperienze dolorose rimosse.

Se la "lavagna" su cui si accumulano quei contenuti è il corpo (l'insieme dei suoi organi, l'insieme delle sue cellule, l'insieme delle molecole e degli atomi che le costituiscono) l'inconscio è il simbolo che rappresenta tutti insieme quei contenuti.

E il simbolo che "contiene" e rappresenta il Sè dell'individuo e tutti i significati che lo descrivono.

Visto così ha senso parlare di inconscio liberato, di inconscio svuotato.

Ha senso allora dire di un inconscio spento che ha perso ogni speranza di portare i suoi contenuti alla coscienza (coscienza particolarmente cazzuta questa).

Spento ma non certo morto.

Ed una comunicazione spontanea appropriata può dargli l'input giusto per avere un sussulto e riprendersi dal letargo in cui era caduto privo di speranza.

Come suol dirsi: Finché c'è vita ....

 


 

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