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Dapprima dopo le chiacchierate la coscienza individua il livello di comunicazione comune tra la psiche dell’osservatore e quella dell’altro.
E’ forse la fase più lunga di questa eterodossa “terapia”.
Fase prima :
All’inizio era il verbo .
E forse anche meno.Ed inizia la terapia.
Non ho prove da mostrare per ciò che scrivo.
Solo esperienza e sensazioni.
Dopo una breve frequentazione accade un giorno che scatta una scintilla tra l'analista ed il paziente.
Ad un livello impensabile.
Una frase si carica di affetto e sotto, molto sotto, un elettrone di coppia viene scambiato tra i due.
Tra due neuroni di ciascuno dei due.
Un canale di comunicazione sottilissimo e potente si è attivato.
Ed il resto sono chiacchere e comprensione intuitiva.
E poi transfert e controtransfert, mutazione della coscienza ed inizio della liberazione dell'inconscio e del Sè dell'altro.
Fase seconda.
Grazie al transfert, nella versione più volte descritta, ed ai sogni dell’analista che riferiscono di quella comunicazione da parte dell’inconscio dell’altro inizia la fase seconda.
21/9/22
M. dice che Ma. è fiacca .Dovrebbe fare piscina, palestra in modo che faccia tono musco-lari che si riprenda un poco.
Sogno del 21/9: Riguarda una donna ed il suo inconscio dormiente che dovrebbe darsi una svegliata.
L'inconscio "spento"
Ciò che definiamo inconscio è l'insieme di informazioni /significati che non hanno potuto accedere alla coscienza.
Sia che si tratti di significati del Sé dello individuo sia che si tratti di significati di esperienze dolorose rimossi.
Se la "lavagna" su cui si accumulano quei contenuti è il corpo (l'insieme dei suoi organi, l'insieme delle sue cellule, l'insieme delle molecole e degli atomi che le costituiscono) l'inconscio è il simbolo che rappresenta tutti insieme quei contenuti.
E il simbolo che "contiene" e rappresenta il Sè dell'individuo e tutti i significati che lo descrivono.
Visto così ha senso parlare di inconscio liberato, di inconscio svuotato.
Ha senso allora dire di un inconscio spento che ha perso ogni speranza di portare i suoi contenuti alla coscienza (coscienza particolarmente cazzuta questa).
Spento ma non certo morto.
Ed una comunicazione spontanea appropriata può dargli l'input giusto per avere un sussulto e riprendersi dal letargo in cui era caduto privo di speranza.
Come suol dirsi: Finché c'è vita ....
Segue