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Si tratta di un film del 1946 diretto da Clarence Brown.
Il film riporta lo straziante racconto di un bambino costretto dalla figura materna castrante e da una figura paterna inerte ad uccidere il suo amatissimo animale (un cucciolo di cerva, un cerbiatto).
Si tratta, come al solito, di una rappresentazione simbolica.
E da ciò si comprende che è la stessa coscienza infantile, a ciò indotta dai comportamenti parentali (i riversamenti inconsci e la comunicazione sensibile castrante), a bloccare senza possibilità di scampo il processo di crescita psichica istintivo e naturale del proprio Sè (il cerbiatto).
La morale che da ciò trae il film sarebbe che quel gesto cruento trasforma di colpo il bambino in uomo.
Mentre in realtà lo predispone a diventare un uomo massa, un robot eterodiretto.
(scritto il 30/6/23)