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Le tecniche mentali di meditazione buddiste addestrano la coscienza a fermare la sua continua attività di elaborazione (spesso una attività coatta e frenetica).

Grazie a ciò è possibile che la coscienza placata ed inerte (forse allo stesso livello perfino di quello del sonno REM) rende istintiva e spontanea  l'integrazione inconsapevole delle informazioni genetiche che definiscono il Sè del soggetto .

In pratica quelle tecniche mentali rendono la coscienza dell'adulto in uno stato molto simile a quella di un bambino dormiente consentendo così l'attivazione spontanea di quel processo di integrazione.

La psicoanalisi invece rende possibile l’integrazione di quelle informazioni genetiche nella coscienza grazie alla comprensione intuitiva dei significati onirici

Entrambi, il buddismo e la psicoanalisi, tendono perciò con tecniche molto diverse tra di loro, la prima inconsapevolmente e la seconda in consapevolezza, a raggiungere (e far raggiungere) la coscienza di sè, la coscienza del Sè.

 (scritto il 30/6/23)

 

 

 

 

 

 


 

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