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Ipotizziamo che in ciascun neurone o gruppo  di neuroni della coscienza neuronale siano innate, in ogni suo codice genetico, una (o anche TUTTE) le informazioni/significati che definiscono, in quel neurone o gruppo di essi, la reale natura dell'individuo (la reale natura del suo Sč)*.

E che ciņ avvenga in uno o pił gruppetti di quei neuroni (od anche in TUTTI i neuroni che costituiscono quella coscienza).

Ipotizziamo ancora che in quel codice genetico, nei suoi geni, quella informazione/significato  sia memorizzata (e questo gią si są) in un qualche linguaggio.

Ipotizziamo ancora, per comoditą di esposizione, che quelle particolari e specifiche e specializzate informazioni/significati (destinate esclusivamente alla crescita psichica) siano memorizzate in un formato digitale (0.1) o in un formato alfanumerico (0 .9, A.Z, a.z).

Quando, grazie ai sogni ed alla loro interpretazione intuitiva, si prende coscienza di una informazione/significato del proprio Sč essa "cortocircuita" la stessa identica informazione, espressa nello stesso linguaggio, di quella contenuta nel codice genetico di quel particolare neurone o gruppo di neuroni.

Questa "idilliaca" condizione fa sģ che quel neurone,  quel gruppetto di neuroni (e via via tutti  i neuroni) della coscienza neuronale si configurino in uno stato di "APERTO (1)".

E quindi il patrimonio istintuale dell'individuo ha libertą assoluta di comunicazione con la sua coscienza, le sue azioni ed il suo comportamento e (tranquilli!) sotto il ragionevole controllo del suo ego (aggiungerei di tipo kantiano).

E fin qui tutto bene.

Ma...

L'imprinting infantile patologico e patogenico UMANO (e solo quello) scarica addosso alla coscienza infantile false e distorte informazioni (le protesi del falso sč) circa quella reale natura.

Quella informazione falsa attinge un neurone o gruppo di neuroni e non coincide ovviamente con l'informazione/significato del Sč dell'individuo in essi geneticamente innata.**

Secondo l'ipotesi in questo lavoro formulata, tutta da verificare, č possibile che quella informazione falsa, che infetta quei neuroni, generi in essi, appunto, una infezione.

 La quale induce a sua volta negli elettroni delle molecole, che costituiscono quei neuroni, dei mutamenti quantici.

Come si fa a sapere quali danni puņ produrre in ogni individuo la distanza di falsitą tra le informazioni/significati del Sč dell'individuo  ed una o pił o tutte le false informazioni  relative a quel Sč (le protesi del falso se)?.

Direi che č semplice: Basta entrare in un ospedale psichiatrico.

(*) Molto semplicemente ciņ che l'individuo č realmente in base al suo codice genetico di feto formato e generato assolutamente sano (senza ovviamente alcuna deformazione o distorsione psichica patologica e patogenica).

(**) Sarebbe come se una informazione genetica, destinata alla crescita fisica ed allo sviluppo fisico di un individuo della specie Homo Sapiens, passasse a delle sue cellule informazioni di una specie totalmente diversa.

continua

 (scritto il 5/7/23)

 

 

 

 

 

 


 

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