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La coscienza mantiene  memoria del dolore e impedisce l'azione o il movimento che quel dolore aveva indotto.

E l’azione ed il movimento rimane inibito anche quando essi potrebbero essere ripetuti senza ferire.

Questa specie di isteresi della coscienza parrebbe giustificare il permanere delle difese bloccanti della coscienza contro i contenuti dell’inconscio anche quando l’azione castrante che quel dolore aveva suscitato non può più essere ripetuta.

La ripetizione assistita del movimento "convince" la coscienza dell'assenza circa la ripetizione della ferita.

Così come l’azione terapeutica aiuta a superare i blocchi castranti che tanto dolore nel corso dell'imprinting .

Riattivando così il processo di crescita psichica.

 

 

 

 

 

 

 

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