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Quando la creazione artistica (quale che essa sia: pittura, poesia, racconto, film, ecc.) è frutto di ispirazione spontanea (ma non sempre lo è) essa attinge all'inconscio e porta alla coscienza e nella creazione artistica SIGNIFICATI.

Che l'artista se ne renda conto o meno.

E quell'opera artistica può allora essere interpretata.

Che si tratti della Pietà di Michelangelo, della poesia di Ungaretti o dello scritto di uno sconosciuto poeta o scrittrice l'opera creativa riesce ad esprimere i significati inconsci ,ed inconsapevolmente negati , dal suo creatore o dalla sua creatrice.

Che altro può significare quel verso spontaneo di Ungaretti "M'illumino di immenso" se non che un insigth improvviso ha attinto la sua coscienza donandogli quella meravigliosa sensazione.

E chi ha già vissuto esperienze analoghe non ha certo bisogno di questa mia spiegazione per comprendere quella sensazione.

Interpretare l'opera d'arte ,quale che essa sia,  significa liberare quei significati inconsci e negati,  che essa esprime e che l'autore stesso non conosce e che con la sua opera tenta di liberare.

E che, l'autore stesso, ora conoscendoli, di fronte ad essi, si ritrae spaventato o disgustato.

Così siamo fatti.

Desideriamo intensamente ed abbiamo paura del nostro stesso desiderio.

L'arte, quando è ispirata, è una piccola finestra che svela dei contenuti dell'inconscio.

E colui che capisce intuitivamente di quei significati, dall'opera d'arte espressi, svela all'autore cose sconosciute all' autore stesso e che l' autore  inconsciamente desiderava conoscere tanto da esprimerle simbolicamente nella sua opera..

Anche se ,conoscendole, ne rimane talora sconcertato.

 

 


 

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