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Un uomo viene investito da un’auto e viene ricoverato in ospedale con una quantità di ferite e di fratture.

Passa sul letto dell’ospedale tre mesi tra gessi e tiranti finchè riesce a rimettersi in piedi.

Una delle suore che l’avevano assistito lo invita a raggiungere la vicina cappella dell’ospedale per una preghiera di ringraziamento.

L’uomo arranca con le sue stampelle fino alla cappella nella quale campeggia un gigantesco Cristo sulla sua croce.

Non fa nemmeno in tempo ad inginocchiarsi che la croce si stacca dal suo sostegno e gli casca addosso.

Altri gessi, altre ferite ed altri tre mesi di ospedale.

Finalmente guarito esce dall’ospedale e da una bancarella lì di fronte acquista tutte le coroncine di rosari sui quali sono attaccati dei piccoli crocifissi.

Dopo di che li mette uno dopo l’altro sui binari del tram.

La gente osserva stupito e quando qualcuno gli chiede cosa stesse facendo lui risponde:”Bisogna accopparli finchè sono piccoli perchè quando diventano grandi diventano  tremendi.”

A parte, blasfemia a parte, la barzelletta vuole significare che i significati del proprio Sé (i piccoli crocefissi) occorre integrarli nella propria coscienza fin dal loro insorgere, fin dal loro affiorare alla soglia di quella coscienza.

Quando cioè “sono ancora piccoli” e quindi poco energizzati.

Quando invece diventano “grandi” cioè diventano fin troppo energizzati essi diventano pericolosi per la salute e possono provocare patologie di ogni genere e natura molto, molto severe.

 (scritto il 7/7/23)

 

 

 

 

 

 


 

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