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Quando al capitalismo si accoppia la parola (peraltro bella ma ingannevole in questo contesto) "liberale" egli si trasforma, di colpo, in un altra cosa.

Si trasforma di colpo in capitalismo da rapina.

Nei secoli, ed ancora  oggi, il colonialismo da rapina ha trasformato paese poveri, ma potenzialmente ricchissimi,  in paesi poverissimi, prossimi al tracollo.

E quel capitalismo ha trasformato il lavoro, la vita, gli esseri umani in merce di scarso valore.

Ed il denaro nel nuovo DIO assolutista dei folli.

E per quanto i sindacati dei lavoratori ed i partiti di sinistra si sforzino di contenere lo strapotere alienante del capitalismo da rapina egli ha tutti i mezzi per manipolare a suo vantaggio la loro azione di contenimento.

E perciò ha inventato i sindacati "gialli", i politici "quinte colonne" (presumibilmente lautamente e segretamente prezzolati)  che minano dall'interno l'azione di quei sindacati e di quei partiti .

Coadiuvati in ciò da una comunicazione  di massa, fortemente asservita a quel dio di cui si diceva prima, che opera sinergicamente per la perpetuazione di un sistema malato.

Che peraltro non ha fatto nulla da solo.

Esso ha solo saputo sapientemente sfruttare un terreno fertilissimo che era ed è quello della dissociazione di massa che ha come suo effetto patologico collaterale non marginale un collettivo instupidimento.

Che impedisce al lavoratore di comprendere quali siano i suoi reali  interessi e quali siano le forze sociali che mirano alla loro tutela e difesa.

Per cui si assiste al grottesco di onesti che votano per i corrotti e per gli evasori fiscali, dei poveri che sostengono super ricchi che li hanno sempre sfruttati e continuamente li abbindolano e li sbeffeggiano, di schiavi sociali che applaudono i loro padroni e così via.

Capacità di rovesciamento della capacità di visione della realtà sociale che non sarebbe possibile senza quell'instupidimento, privo di difese ed orientato da  una comunicazione di massa sapientemente gestita che quell'instupidimento collettivo pilota a vantaggio di ben precisi interessi.

I QUALI NON SONO MAI quelli della vita dei lavoratori, degli ultimi, dei poveri, ecc..

                  .                                              (scritto il 4/5/24)