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Se si pensa alla terrificante potenza generata da pochi chilogrammi di esplosivo e da qualche decina (giù di lì) di chili di Uranio (o Plutonio o quello che era) dalle bombe atomiche lanciate su Hiroshima e Nagasaki forse si può capire con quale potenza abbiamo a che fare quando si parla di materia elementare e della immensa quantità di energia che tiene legata insieme i suoi piccolissimi componenti (costituenti dell’atomo e cioè il suo nucleo ed i suoi elettroni) sia in un sasso, in un metallo , nel petalo di un fiore.
Se fossero fondate le ipotesi quì formulate circa l’interazione tra mutamenti quantici negli elettroni del/dei neurone e la sua permanenza di stato nel tempo si comprenderà meglio quella potenza ove si consideri la immensa permanenza della condizione dissociativa nella coscienza per tutta la vita dell’individuo (comprese tutte le sue generazioni precedenti e successive).
Se si considera che se un leader solo razionale, e quindi afflitto da questa patologia mentale, potrebbe considera “ragionevole” lanciare un missile con una bomba atomica inducendo altri leader, afflitti dalla stessa patologia , a fare “ragionevolmente” altrettanto si può ben capire sia la potenza di quella materia elementare sia a quale filo sottilissimo è legata la sopravvivenza della vita sul Pianeta.