20/3/09
Rim-bambirsi.
Chiunque nella propria vita si sia innamorato sa che l’innamoramento implica inevitabilmente fasi di meraviglioso “rimbambimento”.
Ci si rim-bambisce cioè si ritorna bambini.
Dal punto di vista emotivo si opera spontaneamente in sé stessi una regressione all’età infantile.
Inutile qui ripetere tutte le manifestazioni comportamentali che confermano questa forma di regressione. Chiunque, uomo o donna sia innamorato, regredisce all’età d’oro nella quale egli ha conosciuto per la prima volta nella sua vita l’amore, cioè la primissima e la prima infanzia nel corso della quale ha vissuto l’esperienza meravigliosa dell’amore incondizionato e totale da parte della madre , del padre o di entrambi.
Nulla di strano perciò che quando ci si innamora da adolescenti o da adulti ci si rim-bambisca.
Avendo conosciuto le meraviglie dell’amore nella propria infanzia l’individuo impara allora cos’è l’amore ed impara ad amare.
Impara cioè a richiamare alla coscienza quel sentimento istintuale profondo che definiamo amore.
Se al contrario nella infanzia non si è conosciuto l’amore, avendo avuto genitori che erano incapaci di amare in quanto nella loro infanzia non sono stati a loro volta amati, i bambini non conosceranno questo prezioso sentimento e non impareranno a suscitarlo in loro stessi.
Il loro ambiente parentale non è stato in grado di insegnare loro ad amare.
E che l’amare e l’essere amati nella infanzia non sia un semplice richiamo romantico ma un fondamentale elemento per la costruzione della psiche infantile e per la crescita del bambino lo dimostrano le condizioni nevrotiche o peggio nelle quali vivono gli adulti che nella infanzia sono stati esposti a quella deprivazione.
L’essere amati nella infanzia è una condizione essenziale, benchè non esclusiva, per imparare ad amare anche sé stessi, anche i propri sentimenti, anche la propria vita interiore.
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