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Sostiene Schopenhauer che “tutti i fatti che possono accadere ad un uomo, dall’istante della sua nascita a quello della sua morte, sono stati preordinati DA LUI.

Così, ogni negligenza è deliberata, ogni incontro casuale un appuntamento, ogni umiliazione una penitenza, ogni insuccesso una misteriosa vittoria, ogni morte un suicidio.”

Ma in realtà non è così. E mi sento di dire che quel pur grande filosofo quì sbaglia.

In quanto né l’improvviso scarico del sovraccarico dell’inconscio parentale nel suo inconscio (a causa del transfert) né il disastro provocato nella sua coscienza dall’imprinting infantile imposto dall’ambito parentale può essere stato preordinato dal nuovo nato, da quella nuova nata .

Essi fin da dopo la nascita sono le vittime sacrificali incolpevoli della diffusa infezione psichica della quale, forse, lo stesso  razionalissimo Schopenhauer è stato vittima.

Il bambino, la bambina subito dopo la nascita a causa dell'imprinting infantile castrante imposto dalle psiche dissociate dei genitori sono COSTRETTI verso una strada obbligata: Quella che impedisce ogni sviluppo psichico nella direzione di sè stessi.

A partire da quel momento il loro destino è segnato **.

E la sua strada psichica emulerà quella dei genitori, dei nonni , dei trisavoli, ecc..

Per sfuggire a questa gabbia castrante essi debbono spezzare le reti: Come i delfini imprigionati contro la loro volontà nella tonnara.

(*) Parerga e paralipomena = Aggiunta a cose tralasciate in altre opere.

(**) Ed è  solo a partire da quì, e solo da quì , che quel filosofo ci azzecca.

 

 


 

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