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Quando la sorte ed un destino avverso, nei modi infiniti in cui ciò può manifestarsi, comincia ad accanirsi contro un qualsiasi governo (quanto meno quelli democraticamente eletti) ci si dovrebbe chiedere se le politiche di quel governo siano indirizzate lungo la strada della Umanità, della Natura e dei loro bisogni fondamentali (nella accezione più ampia possibile) o se da quella strada le sue politiche stanno pericolosamente deviando*.
I casi avversi, che si manifesteranno lungo quella strada, non sono e non saranno frutto del caso.
Non sono e non saranno, quali che essi siano ed in qualsiasi forma essi si manifesteranno, frutto di una o di diverse umane volontà.
O lo saranno solo apparentemente.
Quelle volontà umane e quei casi avversi sono perennemente sovrastati e condizionati e determinati, inconsciamente ed inconsapevolmente, da ciò che regola il tutto.
E ciò, appartiene, forse, non saprei, ai circoli degli dei, ma sicuramente appartiene alle regole talora imperscrutabili ed ai meccanismi omeostatici di compensazione della materia elementare.
Che è così tanta parte delle modalità di funzionamento del cervello, dell'organismo e della materia tutta.
Materia che la fisica quantistica vorrebbe e potrebbe studiare e capire se solo i fisici si rendessero conto (ma già dovrebbero saperlo) che quei meccanismi sfuggono totalmente alla conoscenza delle intelligenze SOLO razionali.
Ed i governi, cui tutto è avverso, ululano alla luna ed abbaiamo inutilmente rabbiosi contro invisibili e inesistenti nemici (e, quelli dittatoriali, uccidendo e torturando inutilmente incolpevoli).
(*) Simon Bolivar El libertador doveva un giorno marciare con le sue truppe contro i ribelli realisti.
Il 26 marzo 1812 un potente terremoto sconvolse il Venezuela e Simon Bolivar ordinò lo stesso la marcia malgrado che i suoi lo avvertissero di quel terremoto.
E Simon allora pronuncio la famosa frase: "Se la naturaleza es contra nosotros nosotros adamo contro la naturaleza".
E fu sonoramente sconfitto a Puerto Cabello il che porto il 30 giugno alla caduta della Prima Repubblica.
(scritto il 12/7/23)