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Dice un sogno.”Incontro I. che sta uscendo per fare la spesa. Ed io monto sul sellino posteriore della sua bici e a momenti perdo anche una ciabatta. Poi lei va a comprare la legna in un negozietto che non conoscevo. Poi compra là anche una spina elettrica doppia . Lei va via ed io resto là. Poi viene anche G. Gli dico :Guarda che si sono fregati la spina di I., devi comprargliene un’altra.”
Questo sogno dice di un inconscio che non conosco (Il negozietto della legna).
Dice del Sé che accompagna una piccola coscienza che ha integrato solo le due funzioni c.d. superiori (la bici).
Dice della presa di coscienza dei significati delle esperienze dolorose vissute da questa donna (la multispina elettrica).
Dice o fa intendere anche che ciò che definiamo “inconscio”* poterebbe essere in realtà l’insieme degli elettroni dei neuroni cerebrali i quali elettroni vengono continuamente sovraeccitati sia dai significati delle esperienze dolorose e castranti, le quali rendono perpetuo lo stato chiuso dei corrispondenti neuroni, sia dai significati dei contenuti istintuali del proprio Sé mai integrati.
Tale condizione di sovraeccitazione di quegli elettroni rende perpetuo nel tempo (ed una generazione dopo l’altra) lo stato dissociativo della coscienza.
Fino a quando….di quei significati veicolati dalle esperienze dolorose e di quei significati del proprio Sé non si prende coscienza.
Ed allora “l’inconscio” , rappresentato da quegli elettroni sovraeccitati , liberato da quei significati ormai entrati nella coscienza, scarica uno ad uno quello stato di sovraeccitazione , quegli elettroni rientrano nel loro stato originario di quiete ed il corrispondente neurone/i passa da stato chiuso a stato aperto.
(*) Come al solito questa è solo un’ipotesi, frutto di intuizioni e di consapevolezza.
E’ solo un’ipotesi mai verificata strumentalmente.
Per verificarla e darle fondatezza scientifica non c’è che da sperimentare.
Oppure credere (fa così comodo!) nel delirio, nella visionarietà o nella follia dello scrivente.