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Non sappiamo se Jung fosse o no simpatizzante per il nazismo, la più terribile infezione psichica del Novecento che ha segnato con le sue immani tragedie quel secolo.
Una infezione psichica potente che ha investito l’Europa ed il Giappone e che ha travolto in un immenso conflitto praticamente tutte le Nazioni del mondo.
Non sappiamo se fosse di quell’orrore simpatizzante o meno ma possiamo comprendere dai suoi scritti come quella potente infezione abbia inciso comunque inconsapevolmente nella sua psiche ed influenzato il suo percorso di crescita psichica.
E di conseguenza il suo livello di consapevolezza di sé e quindi i sui scritti.
L’ambiente reale e le condizioni psichiche di massa interagiscono continuamente con la psiche individuale così come quest’ultima interagisce con la realtà e quella condizione psichica di massa.
E ciò inconsapevolmente per chiunque.
Quell’ambiente condiziona e limita, chi più chi meno, lo sviluppo psichico individuale.
Esattamente come l’ambiente familiare condiziona e determina lo sviluppo psichico infantile.
Nella assoluta inconsapevolezza di tutti.
La crescita psichica di Jung ad un certo punto è stata bloccata da quella potente infezione.
E pur nella sua notevole consapevolezza egli ad un certo punto ha dovuto dare alla sua Ombra (tutto ciò che di sé stesso non è riuscito a capire) un nome ed un cognome: “Inconscio collettivo”.
Cioè ha espresso il limite della sua consapevolezza con un concetto delirante: “l’inconscio collettivo” appunto.
Con i suoi annessi e connessi.
E a questo punto poco importa che Jung fosse o meno simpatizzante di quell’orrore.
Di quell’orrore, di quella potente infezione psichica collettiva, è stato comunque colpito, è stato comunque vittima inconsapevole.
Così come dalla ATTUALE infezione psichica, chiamata “dissociazione psichica di massa”, siamo in un modo o nell’altro psichicamente coinvolti, chi meno e chi di più, TUTTI.
E ciò inconsapevolmente influenza ed influenzerà lo sviluppo psichico, la consapevolezza e lo sviluppo della coscienza di sé di chiunque percorra in consapevolezza quella strada.
Insomma come a dire che si hanno maggiori possibilità di capire di sé stessi se si vive in una nazione democratica piuttosto che se si viva in un regime dittatoriale.
E ciò in quanto l’influenza inconsapevole della infezione psichiche più lieve, che tutti ci coinvolge e ci condiziona nelle nazioni democratiche, è meno condizionante della ben più grave infezione psichica che coinvolge gli abitanti dei regimi totalitari.
Senza contare che lo sviluppo delle conoscenze scientifiche dal tempo di Jung (e di Pauli) ad oggi rende ancora più agevole ,nelle nazioni democratiche ,quel processo.
Inciso: Il messaggio che diffonde un governo di destra che nega e limita diritti di ogni tipo (compreso il diritto della donna di disporre del proprio corpo) e compreso il diritto degli ultimi di accedere ad un sistema di vita meno terribile di quello del loro paese in guerra è un messaggio subliminalmente e simbolicamente castrante oppure no?.