Riporto da Wikipedia:
“Nell'esperimento della doppia fenditura si adottano lastre rilevatrici moderne, molto più sensibili di quelle disponibili nell'Ottocento, e una sorgente estremamente debole di luce o elettroni, fino all'emissione di un unico fotone o elettrone per volta.
In questo modo si verifica che in entrambi i casi la lastra non viene impressionata in maniera continua, ma si formano singoli punti luminosi indicativi di un comportamento corpuscolare.
I punti però non rispettano la distribuzione corpuscolare classica che li vorrebbe localizzati in corrispondenza delle fenditure, ma risultano inizialmente diradati e dall'apparente distribuzione caotica, per poi, aumentando man mano di numero, evidenziare le frange di interferenza tipiche del comportamento ondulatorio .
Analogo risultato si ottiene anche utilizzando particelle di maggiori dimensioni, come si vedrà nel paragrafo successivo. Ciò dimostra inequivocabilmente l'esistenza del dualismo onda-corpuscolo, sia della materia che della radiazione elettromagnetica. In particolare si può notare come la posizione della particella sullo schermo risente della presenza delle due fenditure "come se" essa, comportandosi come un'onda e attraversandole entrambe, venisse scissa in due nuove onde che interferiscono fra loro (vedi Esperimento di Young), mentre nel momento in cui viene "osservata" tramite la rilevazione sullo schermo appare solamente come corpuscolo. La dimostrazione del fenomeno d'interferenza risulta quindi possibile solo attraverso l'osservazione di più particelle.
Figura di interferenza da luce laser.
A ciò si collega un altro aspetto essenziale dell'esperimento delle due fenditure: la mancanza di conoscenza di quale fenditura la particella abbia effettivamente attraversato. L'osservazione della figura di interferenza è garantita infatti nel solo caso in cui non si aggiungano apparati di misura atti a determinare il percorso della particella, attuando un esperimento di tipo "which-way" (quale via); se si interviene in questo modo il risultato finale è la scomparsa della figura di interferenza, ossia del comportamento ondulatorio, a favore di quello corpuscolare. Questo effetto ha motivato Niels Bohr a introdurre il principio di complementarità, secondo cui i due aspetti, corpuscolare e ondulatorio, non possono essere osservati contemporaneamente in quanto si escludono a vicenda, ovvero il tipo di esperimento determina il successivo comportamento delle particelle in esso coinvolte.”
Se l’osservazione NON interviene nel fenomeno il fotone o l’elettrone attraversa le due fenditure comportandosi come un’onda.
Se invece si frappone un “osservatore“ (uno schermo che funge da “osservatore” ) il fotone o l’elettrone si comporta da particella .
Come se essa “sapesse” già prima di partire cosa la aspetta all’arrivo e “scegliesse” perciò di entrare in una sola fenditura comportandosi da particella.
In pratica la presenza dell’osservatore implica una sostanziale perdita di informazione.
Se allarghiamo il concetto alla psicoanalisi possiamo comprendere che quando il transfert si attiva dall’inconscio sovraccarico di energia dell’ambito familiare verso il piccolo inconscio del bambino/a esso veicolerà ivi solo l’informazione circa il sovraccarico di energia (l’informazione del secondo tipo) come se il meccanismo già “sapesse” che la piccola psiche del bambino non è in grado di operare nessuna operazione sulla informazioni circa la condizione psichica degli adulti (utilizzando l’informazione del tipo 1).
Quando invece il transfert si attiva tra l’inconscio sovraccarico e l’inconscio liberato dell'adulto vengono trasferite entrambi le informazioni (tipo 1 ,la particella) e (tipo 2, l’onda elettromagnetica) quest'ultima disturbante.
Prendendo coscienza del significato dell’esperimento della doppia fenditura sia ha una perdita di informazione (viene bloccato il trasferimento della informazione del tipo 2) e in conseguenza l’effetto disturbante prodotto da essa.