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Un giorno una particella inarrestabile picchiava continuamente la testa contro un muro impenetrabile.

Stufandosi di picchiare la testa e di non poter penetrare il muro impenetrabile di colpo trasferì tutte le informazioni quantiche che la definivano al di là del muro e creò una particella uguale a sè stessa.

Lo stato quantico della particella elementare e le informazioni che definiscono quello stato SONO quella particella elementare.

L’esperimento della doppia fenditura rende osservabile il fenomeno del dualismo massa/onda elettromagnetica, OSSERVAZIONE del fenomeno che è prodotto dallo stesso esperimento il quale lo rende osservabile a prescindere dalla sua realtà*.

La realtà dell’oggetto e la percezione sensoriale che abbiamo di esso sono due cose diverse.

L’oggetto è reale mentre la sua percezione sensoriale è illusoria in quanto mediata dalla coscienza percettiva.

Le allucinazioni sensoriali sono, per chi le percepisce , altrettanto reali della realtà.

La particella elementare, il suo stato quantico e le informazioni che lo definiscono SONO LA STESSA IDENTICA COSA.

Le informazioni che definiscono gli stati quantici della materia SONO IL LINGUAGGIO DELLA MATERIA STESSA.

Forse talora SONO la materia stessa.

E ‘ possibile che quelle informazioni creano la materia e la materia da esse creata dice di quelle informazioni.

L’Universo è l’immenso computer che traduce le informazioni quantistiche in materia (anche vivente).**

Tutto ciò che in qualsiasi modo percepiamo dell’Universo è SOLO l’informazione sugli stati quantici della materia che lo costituisce.

Quella informazione viene tradotta dai nostri sensi nella percezione dell’oggetto.

Il cervello del pipistrello, della formica o dell’aquila, in quanto in grado di tradurre quelle informazioni in modo diverso,  lo percepiscono in modo diverso da come noi lo percepiamo.

(*) “Accettiamo facilmente la realtà, forse perché intuiamo che niente è reale”. (J. L. Borges).

(**) La materia oscura dell’Universo   è materia che NON produce informazioni quantiche e perciò è invisibile. Forse produce altri tipi di informazioni che i nostri sensi (e gli strumenti fatti a loro immagine) non riescono a percepire.

 


 

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