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Io credo che non esista psicoanalista junghiano al mondo che esplicitamente o dentro di sé non sia convinto che le malattie organiche ed i loro sintomi siano un portato delle potenti distorsioni psichiche della coscienza dell’individuo.

Anche se non esisteva allo stato dell’arte una teoria organica che spiegasse come quelle distorsioni potessero generare quelle patologie.

Non in biochimica, comunque.

Partendo dal principio che tutto ciò che è inconscio , quì ed ora , DEVE rappresentarsi   in qualche modo nella realtà sensibile , si deve concordare che tra le conoscenze scientifiche attuali (esse frutto indiscutibile della mente umana e quindi rappresentazione simbolica di inconsci meccanismi psichici)  le uniche che possono dare spiegazione di quell’oscuro rapporto di causa ed effetto (proprio così di causa ed effetto,  checchè ne pensino gli psicoanalisti) è da ricercare nella fisica quantistica e tra le (scarse) conoscenze che in qual campo esistono.

Tutto il resto nella costruzione delle ipotesi qui esposte circa quel rapporto di causa ed effetto è lavoro della funzione onirica e della funzione intuizione.

 


 

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