Un giovane uomo che chiameremo Gianpiero ha delle fantasie sessuali ricorrenti che lo spaventano e nello stesso tempo lo eccitano.
Queste fantasie ricorrenti gli propongono una figura materna che lo istruisce e lo incoraggia all’incontro sessuale con sé stessa.
A prima vista queste fantasie potrebbero interpretarsi come la manifestazione palese di un complesso edipico non risolto.
Approfondendo l’analisi però emerge un’altra possibile interpretazione.
Il giovane uomo ha un disperato bisogno di crescere dal punto di vista psichico e i contenuti dell’inconscio (il materiale di costruzione indispensabile a quella crescita) premono per essere integrati dalla coscienza.
La mancanza da parte della coscienza dello strumento principe per realizzare la trasformazione (la funzione intuitiva) rende la cosa impossibile .La pressione dell’inconscio è molto forte e le fantasie incestuose ne sono la testimonianza .
In realtà quelle fantasie rappresentano ben altro rispetto a ciò che mostrano.
Esse sono la manifestazioni del bisogno dei contenuti dell’inconscio , dei componenti del Sé (che si autorappresentano nella figura del giovane uomo) di essere istruiti dalla coscienza (la figura materna) allo scopo di “penetrarla”.
Le fantasie ripetute rappresentano perciò un intenso bisogno che è altro, molto altro, rispetto al contenuto manifesto del significante.
Qui si intuiscono anche due funzioni inconsapevoli delle figure materne (ed in generale delle figure parentali di genere opposto rispetto a quello dell’individuo).
Da una parte esse dovrebbero imporre il divieto d’incesto (cioè l’estroversione della libido filiale rispetto all’ambito familiare) e dall’altra parte istruire ed incoraggiare verso la conoscenza di sé cioè verso la crescita psichica.
Funzione quest’ultima possibile solo se la figura parentale a sua volta abbia sviluppato in sé la funzione intuizione e la crescita psichica.
Il confine tra le due funzioni è labilissimo.
Da una parte una imposizione troppo energica del divieto di incesto porta ad una qualche forma, più o meno estrema, di castrazione mentre dall’altra parte un incoraggiamento troppo marcato tende ad inchiodare per esempio il bambino alla figura fantasmatica materna ed all’Edipo.
Si tratta come si è detto comunque di funzioni implicite ed inconsapevoli frutto della dotazione psichica inconscia della figura parentale.