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Per Antonio Vivaldi la "Follia" era uno splendido nonchè godibilissimo concerto per archi.
Per la maggior parte degli esseri umani follia del pensiero è tutto ciò che l'intelligenza comune non capisce.
Per Freud follia erano le nuove idee che Jung portava in psicoanalisi.
Per me, “voce dal sen sfuggita” è l'ipotesi junghiana di “inconscio collettivo”, sintesi concettuale simbolica di tutto ciò che egli non ha capito di sé stesso.
Per gli analfabeti follia è l’aritmetica e le quattro operazioni e chi riesce a farle.
Per la Chiesa di allora erano follie le osservazioni astronomiche e le conseguenti deduzioni di Galileo (come a dire che siccome io penso che due più due fa quattro e la Chiesa invece dice che fa cinque io debbo abiurare l’aritmetica).
Per i molti o i pochi che hanno letto questo lavoro, follie sono le cose, o gran parte di esse, che ho scritto di psicoanalisi.
Follie super folli per i fisici sono le cose che invece ho scritto di fisica quantistica (E magari in parte forse qualcuno di essi ha anche ragione).
Personalmente mi considero un essere umano di normalissima intelligenza e di non eccelsa cultura.
Il quale, fregandosene del comune pensare e del comune sentire, è riuscito a sviluppare, continuamente interpretando sogni , la propria funzione intuizione.
Facendo la cronaca, di tali intuizioni e delle conseguenti deduzioni, in questo lavoro.