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Ci sono in questo mondo, in questo paese, delle istituzioni grandi, ampiamente diffuse sul territorio, nelle quali taluni vertici, ai vari livelli, pensano seriamente che favorendo la corruzione dei dipendenti, ai vari livelli, costoro chiuderanno un occhio ed anche due sui vari controlli che le leggi pur prevedono in modo da rendere più “fluidi” il raggiungimento degli obiettivi istituzionali.

Chiamano quei controlli “burocrazia“ e pensano che l’aumento dei costi dovuti al costo di quella corruttela diffusa sia uno dei costi accettabili da pagare per i loro fini di istituto.

Naturalmente si sa: Chi va al mulino si infarina e quei vertici di quei costi “occulti” anche loro spesso beneficiano.

Come a dire:Uniamo l’utile al dilettevole.

Ma del resto quei vertici ai vari livelli non sono soli.

Sono continuamente appoggiati e sostenuti da taluni vertìci politici che la pensano nello stesso modo ed in conformità operano.

Non ho la più pallida idea di quanto questo mondo rovesciato sia diffuso all’interno dello Stato.

Non sono ottimista e la stagione di Mani Pulite ci ha fatto capire in una certa misura di quanto esso fosse ampio.

Allora, come ieri e come oggi.

Alla faccia del Bilancio dello Stato, delle leggi e della sicurezza.

E dei criteri “del buon padre di famiglia” ai quali l’azione pubblica dovrebbe essere ispirata.

Roba ottocentesca quest’ultima, una cosa tutta da sbellicarsi dalle risate!.

 (scritto il 24/7/23)

 

 

 

 

 

 


 

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