In un certo momento della sua ancora breve vita gli istinti del bambino cominciano a spingere i contenuti inconsci, i primi mattoncini della sua crescita psichica , verso la coscienza.

Ogni cellula di quel piccolo corpo di uomo o di donna , ogni gene del suo DNA, ogni istinto spinge in quella direzione .

Ed ogni neurone del suo piccolo cervello ancora in formazione è già geneticamente predisposto per quel fine.

E questo inizio di processo comincia inevitabilmente a trasparire, a rappresentarsi nel comportamento del bambino.

Ma………

Ma l’ambiente nel quale il bambino è nato , le coscienze dei suoi genitori non sono pronte a questo.

E reprimono in vari modi, in molti modi diversi quelle pulsioni vitalissime.

E una vota e due e tre.

E sentimenti ed emozioni senza nome , sentimenti ed emozioni dolorose che la coscienza del bambino non sa ancora definire e riconoscere  cominciano a manifestarsi.

E la piccola coscienza comincia , per difendersi e salvarsi da esse, a rimuoverle nell’inconscio.

La prima grande tragedia nella ancor breve vita del bambino si sta compiendo.

La sua crescita psichica sta per essere bloccata sul nascere, il suo bisogno di crescita psichica sta per essere castrato brutalmente.

Questa tragedia ed i suoi sentimenti rimossi non vengono però dimenticati.

Essa insieme a quelli vivono in quell’inconscio.

E in ogni occasione possibile quella tragedia ed i suoi sentimenti si rappresentano in ogni possibile occasione della vita.

Si manifestano negli eventi della esistenza sotto forma di rappresentazioni, sotto forma di dolorose commedie.

Più e più volte l’individuo ogni volta che intraprende una qualche azione si espone perciò ad un qualche rifiuto. E gli stessi sentimenti di allora affiorano.

E a quei sentimenti allora sconosciuti egli è ora in grado di dare un nome. Si tratti di disperazione, di frustrazione, di sofferenza, di umiliazione, ecc.

E il meccanismo coattivo che a causa della rimozione originaria si è strutturato nell’inconscio ogni volta spingerà l’individuo ad infilarsi in situazioni che portano ad un rifiuto frustante ed al manifestarsi di quei sentimenti dolorosi.

Gli psicologi ci diranno quali meccanismi di difesa l’individuo porrà inconsciamente in essere per difendersi da queste situazioni ripetute.

Se egli però prenderà coscienza di sé allora si ritroverà a vivere più volte, comprendendola e prendendone coscienza, quella originaria tragedia che ora si rappresenterà sotto forma di drammatica commedia.

E prendendone coscienza se ne libererà.

 

 

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