6/3/09

Il nodo edipico......(prima approssimazione).

Parrebbe che la struttura che con il suo formarsi segna l’inizio del processo di formazione dello psichismo nell’inconscio del bambino/a sia il nodo edipico.

Da un processo che è inizialmente solo neurologico (lo sviluppo del cervello neonatale) si passa grazie ed attraverso quel nodo ad un primo nucleo di processo di tipo francamente psichico.

Una serie di sentimenti ed emozioni di tipo originario e primigenio si addensano, si condensano, si costellano attorno ad un nucleo , ad un costrutto francamente archetipico costituendolo come il primo mattone, il primo anello di un processo che si può già definire psichico.

Per la prima volta l’inconscio fonda un costrutto complesso nel quale convivono l’amore per il genere diverso (il bambino verso la figura materna, la bambina verso la figura paterna), la gelosia per non essere il prescelto (ma come fa a preferire lei/lui a me!), la frustrazione che ne deriva insieme ad un sentimento di impotenza (ma che altro posso fare io !), il senso di abbandono (ma allora sono proprio solo!), l’inizio di un sentimento di autosvalutazione (se non ha scelto me è perché sono una schifezza!).

Un costrutto che è (e spesso rimane per sempre) senza parole e senza comprensione e che perciò rimane alieno rispetto alla coscienza.

Purtuttavia su questo costrutto (e spesso solo su di esso) si fonda e si plasma il successivo sviluppo psichico e su di esso si pantografa fin troppo spesso la personalità dell’adulto.

Nel corso del dialogo terapeutico giunge presto o tardi il momento in cui il nodo edipico si manifesta nella descrizione dei comportamenti e dei sogni . In essi quel nodo si proietta e si rappresenta in una gestalt complessa che deve essere colta nella sua interezza e in tutta la sua  articolazione.

 

 

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