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La coscienza dissociata è una macchina , fuori dal controllo dell’ego, che si nutre delle informazioni di realtà (essendo impossibilita ad accedere ed accogliere in sé le informazioni del proprio Sè).
A causa di ciò i pensieri e le azioni dell'individuo sono indotti da quelle informazioni , le quali vengono inconsapevolmente e passivamente assorbite per emulazione incontrollata da quella coscienza, al di fuori della possibilità di controllo del’ego.
In taluni casi neuroni in possesso di informazioni particolarmente lontane e distorte, rispetto alle informazioni del proprio Sé che ivi dovrebbero risiedere geneticamente e quindi composti da componenti elettronici già sovraeccitati, possono indurre, se attinti da comunicazioni di massa particolarmente "incendiarie", il passaggio all’azione con comportamenti aggressivi e violenti.
Comprendere il significato profondo di quelle comunicazioni di massa potrebbe servire, interpretandole pubblicamente, a smorzarne la loro capacità di indurre passaggi all’azione particolarmente pericolosi.
Tanto meno è attiva la capacità dell’ego sul controllo della propria coscienza (e quindi sui propri comportamenti) tanto più è possibile il passaggio violento all'azione incontrollata.
La coscienza dissociata è in sostanza una coscienza eterodiretta e l’individuo che la supporta è egli stesso un individuo eterodiretto (l’uomo massa).
In ciò che pensa, in ciò che crede, in ciò che dice, in ciò che fa.
Le comunicazioni di massa, che non sono mai né passive nè "asettiche" , sono invece le redini che pilotano l' individuo secondo gli interessi di coloro che quelle comunicazioni sono capaci di gestire.
Essa sono il mezzo attraverso il quale le infezioni psichiche di massa si propagano nelle coscienze delle masse stesse.
La cura non è spegnere o limitare quella comunicazione (cosa impossibile e assolutamente non desiderabile in una democrazia), ma curare le coscienze che inconsapevolmente ad essa passivamente si abbeverano.