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Qualche tempo fa ero molto convinto, almeno in teoria, che fosse possibile curare ogni patologia mentale (e non solo) nei confronti di ogni paziente che fosse in grado di ricordare i suoi sogni e riferirli verbalizzandoli.

Oggi di ciò non sono più convinto.

Nel senso che ritengo, sempre in teoria, che quella condizione non sia più così indispensabile.

Avendo riscontrato, non in teoria ma in pratica, che se anche il soggetto non mi riferisce o non è in grado di riferirmi dei suoi sogni è comunque possibile un intervento terapeutico psicoanalitico grazie alla conoscenza grazie alla potenza comunicativa del transfert e del  controtransfert.

Riuscendo, grazie a ciò, ad ottenere effetti mutageni nella coscienza dell'altro, mutamenti che si riflettono e si esprimono e si manifestano successivamente in comportamenti ed eventi significativi nella vita dello stesso individuo e  che di quei mutamenti intervenuti riferiscono.

                          .                                              (scritto il 21/5/24)

 

 

 

 

 

 


 

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