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A. Un individuo vive una condizione di vita sventurata, piena di guai e di malanni mentali e fisici, ecc.
B. Un altro individuo vive invece una vita leggera, sta bene mentalmente e fisicamente, è contento di sé.
Sono questi due modi diversi, e forse opposti, di percepire sé stessi e la propria vita.
Entrambi nulla dicono della condizione reale della psiche di questi individui.
Segnalano al più che l’adattamento secondario del primo rispetto alla sua condizione psichica, così come essa è venuto fuori dall’imprinting infantile, non è per, motivi vari (l’assenza di modelli positivi, la complessità della sua condizione psichica, ecc.), riuscito tanto bene e da qui ,in parte, e soprattutto da quella situazione psichica che in quella vita si incarna, il suo modo di vivere e la sua percezione di sè.
Per quanto riguarda il secondo modo di vivere esso ci dice sicuramente di un adattamento secondario alla sua situazione psichica reale molto ben riuscito.
E tale adattamento potrebbe però nascondere la natura patologica latente di quella condizione psichica, condizione patologica la quale un pò alla volta potrebbe trovare la strada della espressione inverandosi simbolicamente in una o più patologie di diverso tipo.
(scritto il 29/7/23)