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Insorge un sintomo di una qualche patologia ed il medico fa la sua diagnosi:La causa apparente di quel sintomo.

Ci si rivolge al primario che la sa più lunga (più esperienza, più informazioni mediche, più intelligentemente razionale) e fa una diagnosi più profonda: E sempre di causa apparente si tratta.

Le cause apparenti, e solo quelle, sono la gioia della razionalità.

Perfino uno stupido, pur intelligentissimo, le capisce.

Per quanto riguarda le cause reali dei sintomi e delle patologie per esse occorre rivolgersi alla intelligenza intuitiva.

La quale dei sintomi comprende non la causa reale ma il SIGNIFICATO.

Cioè la causa reale.

Cioè la causa psichica che ogni evento della vita dell'individuo MUOVE ed AZIONA.

Che sia un affare di cuore, un incidente di moto, una perdita in borsa, un dolore di pancia o un scivolare sulla buccia di banana la causa reale è sempre là, annidata profondamente in quelle informazioni malate della coscienza (e nelle loro radici inconsce) le quali quella vita in ogni istante determinano.

E le altre informazioni del Sè, negato e castrato di quello stesso individuo,  ci si mettono anche loro ad interferire pesantemente in quella vita.

Ed il primario sentenzia: É una infiammazione al colon, è una polmonite, è un artrosi al collo, ecc..

Con tutta la sua esperienza, la sua cultura, la sua riconosciuta intelligenza razionale non di quei sintomi ma di quell’ESSERE UMANO, di quella totalità sistemica da sempre, da egli stesso in sé stesso negata ed ignorata, EGLI non ha capito nulla.

                          .                                              (scritto il 27/5/24)

 

 

 

 

 

 


 

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