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Nasce un bambino od una bambina e mentre i suoi genitori gli danno tutto l'amore di cui sono capaci le loro coscienze, a loro insaputa, cominciano a propinare alla coscienza di quel bambino, di quella bambino, VELENO.
Sotto forma di informazioni che negano a quella coscienza le informazioni VERE che dovrebbero definire in essa la REALE NATURA di quell'esserino.
Continua così per tutta l'infanzia e questa cura folle si chiama "imprinting infantile".
Quella informazione falsa che dice a quella piccola coscienza di appartenere non ad un essere umano ma, che so, ad uno scarafaggio * costruisce un giorno dopo l'altro insieme ad una moltitudine di informazioni simili una coscienza da scarafaggio.
Nel corso dell'adolescenza il cervello, inorridito da tanta follia, comincia a strutturare per suo conto sulla base dei modelli reali a sua disposizione un adattamento secondario che cerca di porre una pezza a quel disastro.
A volte ci riesce bene, altre no.
Intanto il Sè genetico negato manda sue informazioni VERE nell'inconscio e li fa rappresentare con dei simboli .
ONIRICI..
Del tutto ignorati.
E queste informazioni VERE energizzano sempre di più gli elettroni che nel loro linguaggio le definiscono.
Si energizzano sempre di più.
E la cellula in quell'organo bersaglio che custodisce nei suoi elettroni quella informazione (insieme ad un organo psichico (?) chiamato inconscio) comincia a causa di quella continua energizzazione a mutare stato.
Da cellula sana comincia ad ammalarsi.
Se quella energizzazione continua, e continua e continuerà per tutta la vita, quegli elettroni energizzati muteranno ancora configurazione quantica ed indurranno analogo mutamento in un gene di quella povera cellula.
La quale sarà così costretta a cambiare natura.
E diventerà una cellula che con quell'organo, con quel corpo, con quell'essere non c'entrano per nulla.
Diventerà una cellula carcerogena.
Grande paura, grande accorrere di medici .
I quali prescrivono farmaci che potenziano il sistema immunitario e macchine che inducono radiazioni mirate.
Interviene uno "scemo" e chiede a quel malato o malata terrorizzata di raccontarle un sogno.
Quello si guarda intorno stranito e guarda lo scemo come se avesse davanti un pazzo.
Buon uomo, gli dice, io sto già inguaiato di mio e non ho certo tempo da perdere con delle sciocchezze.
Quello insiste, il tipo si convince e comincia a raccontare, scettico, i propri sogni.
E lo"scemo" ne capisce il senso e parlando parlando comunica, quel significato, alla coscienza malata dei quel paziente.
E continuano così.
E piano piano quella informazione del Sè VERA va a sostituire nella coscienza del malato, della malata una informazione FALSA ormai superenergizzata.
E la caccia via.
E gli elettroni energizzati della cellula cancerogena comunicano a perdere energia e a restituirla alla coscienza che è la sede NATURALE di quella energia e di quella informazione.
La quale in quel cancro si era RAPPRESENTATA SIMBOLICAMENTE.
E un po' alla volta il cancro recede, i medici esultano, il malato comincia a rassicurarci e lo "scemo" pure.
La terapia della parola (UMANA, e forse ma questo non lo sappiamo, forse dicevo, di un qualche Dio benevolo) insieme alla scienza medica hanno operato in sinergia una guarigione.
E tutti vissero felici e contenti.
(*) Uso questa metafora non a caso. Leggasi Kafka.
. (scritto il 30/5/24)