Personalmente so ed ho ben saputo cos'è la vita, quando si è inconsci di sè e da sè dissociati.
Sò, per confronto con ciò che DOPO ho vissuto, quanto quella condizione psichica mi abbia sottratto o impedito in termini di emozioni, sentimenti, esperienze, affetti, amori, gioie e piaceri.
Sò esattamente quanta vita mi ha SOTTRATTO.
E quanto mi ha dato invece in termini di paure, angosce, ansie, incapacità di capire, di VEDERE e di vivere la realtà dell'esistere.
Nonché in termini di sintomi vari e patologie importanti e significative, superate.
Anche grazie al contributo del processo di presa di coscienza.
E so cosa invece quanto la lunga autoanalisi e la conclusiva presa di coscienza di me mi abbia DONATO.
In termini di pace interiore, di serenità, di equilibrio mentale, di scoperte, in termini di emozioni e sentimenti prima inibiti, della loro ESPLOSIONE quando "l'ampliamento della esperienza" (un classico portato della terapia analitica e della autoanalisi) è entrato a "gamba tesa" nella mia vita.
E so cosa mi ha portato, tantissimo!!, in termini di CONOSCENZA E DI CONSAPEVOLEZZA.
Anche in campi apparentemente lontani dalla psicoanalisi: La fisica quantistica, la neurologia, la medicina , ecc..
Tutte conoscenze acquisite, relativamente a questi campi, intuitivamente (e quindi dotate di ampi margini di incertezza e di dubbi) e perciò disponibili, per verificarne la fondatezza, ad ogni possibile ed indispensabile verifica sperimentale.
Ed infine cos'è la vita DOPO la presa di coscienza di sé?.
Non è possibile conoscere il futuro e perciò in merito nulla so.
(scritto il 23/12/24)