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Qualsiasi cosa esprimiamo essa, in un modo o nell'altro, significa.
E le opinioni che esprimiamo, quale che sia il loro oggetto, sono sempre rappresentazioni simboliche, in un modo o nell'altro, che significano del nostro profondo.
E ciò è inevitabile in quanto connesso profondamente con la struttura stessa della nostra psiche.
Fermo restando ciò la difficoltà è riuscire a capire cosa rappresenti e cosa significhi, relativamente al "profondo" di ciascuno individuo, l'opinione che egli esprime, convintamente, su ogni argomento nel quale egli/ella venga coinvolta.
E l'interpretazione di quelle opinioni non può ovviamente prescindere dall’analisi, per esempio, dei tratti caratteriali di colui o di colei che le esprime.
Ciò è possibile nei paesi democratici nei quali c’è libertà di pensiero e di parola.
I paesi totalitari sono invece la rappresentazione, resisi istituzione, delle coscienze più dissociate e più castranti possibili.
E più essi negano umanità, libertà, diritti e democrazia e più essi vanno a rappresentare più fedelmente e più esattamente quelle coscienze malate.
Condizione patologica che appartiene certamente ai vari leader di quei paesi e che sono state inevitabilmente, purtroppo, introiettate dalle coscienze della maggioranza di quei popoli.
E perciò in questi paesi nei quali la libertà di espressione è negata ciò che l'individuo esprime pubblicamente è pesantemente influenzato e condizionato dal regime che le libertà di espressione nega.
(scritto il 5/8/23)