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E venne un tempo, nel corso della terapia, che il proprio Sé negato, castrato, malmenato, martoriato, picchiato, emarginato, umiliato, schiavizzato, in mille modi represso trova finalmente una via dell’espressione.
E l'ego allora urla di sè, urla del suo Sé, urla di sé stesso.
Nel modo simbolico che la forma della espressione in quel momento riesce a prendere.
E da quel momento intraprende, il proprio Sé, la via della liberazione.
Aiutato, sostenuto ed assistito da quell’ego, finalmente non più inerte
(scritto il 5/8/23)