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J. R. R. Tolkien, autore del romanzo "Il Signore degli anelli", ci fa capire, quando descrive la genesi e l'ispirazione creativa che ha prodotto il suo sterminato romanzo , come nascono i muti, i corpi mitologici e le mitologie.
Nulla di diverso da ciò che ha prodotto e generato ogni mito o corpo mitologico che oggi si conosca.
E che dall'antichità fino ad oggi ci è stato tramandato.
Che si tratti dei miti raccolti da C. Levi-Strauss nella America del.Sud, che si tratti di testi variamente definiti "sacri", che si tratti di mitologia greca o romana o di qualsiasi altro corpo mitologico da qualsiasi cultura coltivato o che si tratti di mitologia cinematografica essa è prodotto dell’inconscio umano e rappresentazione variamente simbolica del Sè inconscio e negato dell’individuo e di quel suo inconscio represso ed oppresso dalla sua coscienza dissociata e castrante.
E l’influenzamento che i miti ed i corpi mitologici operano sugli individui dice solo dell'incantamento infantile che essi operano sulla coscienza la quale è come i bambini piccoli i quali restano incantati nell’ascoltare le fiabe.
Ed i bambini con le fiabe e gli adulti infantili, con i miti e dai miti, restano presi ed incantati in quanto questi racconti simbolici riferiscono alle loro coscienze di ciò che esse non hanno mai potuto avere e di cui hanno invece intensamente e disperatamente bisogno.
Tant’è che molti adulti e molte adulte giungono a definire il romanzo, "Il Signore degli Anelli" una invenzione creativa di mitologie, "un testo sacro".
Tutti miti, ogni mito dice alla coscienza inconscia, simbolicamente, di ciò di cui è stata pesantemente deprivata dall'imprinting infantile.
E dicono di quanto fondamentale e VITALE sia prendere coscienza di sè, prendere coscienza del proprio Sé, prendere coscienza di se stessi, prendere coscienza della propria reale natura.
Diventando così adulti nella propria psiche esattamente come geneticamente si è diventati adulti nel proprio corpo.
(scritto il 5/8/23)