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Ciò che si è abbondantemente CAPITO fino ad ora è che OGNI COMPORTAMENTO UMANO, OGNI IDEA, OGNI OPERA D’ARTE, OGNI PATOLOGIA, insomma in qualsiasi FORMA l’essere umano esprima di sé ciò è SEMPRE il RIFLESSO simbolico di un corrispondente meccanismo di funzionamento del cervello nonché di un qualche significato inconscio o di qualche informazione (vera o falsa che sia) della propria coscienza.
Essendo del tutto inconsci rispetto a quei tre elementi (I meccanismi del cervello, i significati inconsci nell'inconscio e le informazioni, vere o false, che siano nella coscienza) è del tutto evidente che l’individuo vive, cieco e sordo e nel buio più profondo, la sua stessa vita.
Se invece si comincia a prendere coscienza di Sè, quel buio lentamente si dirada e si comincia a capire come mai siamo al mondo e, cosa non marginale, si comincia ad intravedere il senso della propria vita e di quella degli altri.
Quel RIFLESSO simbolico di cui si diceva prima è INTERPRETABILE intuitivamente.
E dai suoi SIGNIFICATI si comincia a capire di quei meccanismi, del nostro passato, del nostro oggi, degli amori vissuti e perduti e di quelli che ancora non si intravedono all'orizzonte.
Ed inoltre si comincia a capire il SIGNIFICATO dei propri malanni e di quelli degli altri.
Ove gli altri siano in qualche modo interessati a collaborare a questa terapeutica ricerca.
Che siano coscienti o meno di questo loro fondamentale ed intenso bisogno.
. (scritto il 03/6/24)