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In altra parte di questo lavoro ho formulato l’ipotesi che immediatamente dopo il big bang la materia ed in particolare i nuclei degli atomi (forse incomprimibili) avessero conservato la stessa densità che la materia aveva un istante prima del grande Bang.

E che questa materia (e questa è proprio fantasiosa) conservasse  in sé, nello stato quantico dei suoi elettroni,  una insopprimibile, formidabile, costante attrazione verso quello stato iniziale della materia prima del big bang.

Verso il suo iniziale punto zero.

E questa oscura forza di attrazione da una parte aveva contribuito alla nascita dei soli e dei pianeti ecc, e dall’altra parte invece costituisse un freno costante della espansione continua dell’Universo.

Fino a quanto quella velocita di espansione venisse rallentata fino a zero da quella forza attrattiva e l’Universo collassasse su sé stesso fino allo stato prima del Big bang.

In attesa del prossimo inevitabile Big Bang.

In attesa di ciò i buchi neri, emuli di quello stato della materia prima del Big bang, quando la densità di essa avrà raggiunto il suo punto critico, tanto da innescare una immensa esplosione nucleare, genererà il suo “piccolo” Big bang, spazzando via tutto ciò che quella esplosione incontrerà in quella parte dell’Universo e non solo.

A quel punto la materia oscura riceverà le informazioni quantistiche dei mutamenti che avverranno negli elettroni “liberati” da quell’esplosione e la materia oscura diventerà un’altra cosa.

Solo che non ci sarà nessuno per vedere cosa diventerà.

 


 

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