L’individuo a qualunque età introietta (o dovrebbe introiettare) uno scenario che è riproduzione (simbolica) fedele dell’ambiente nel quale si trova a vivere.
Ogni volta che un mutamento avviene nella coscienza (e di conseguenza avviene una modifica nella Persona cioè in ciò che dell’individuo appare “fuori”) la coscienza opera automaticamente un controllo di conformità tra il nuovo adattamento e lo scenario introiettato.
Se il controllo di congruità è positivo al nuovo adattamento viene data via libera e si “installa”.
Se invece il nuovo adattamento urta con lo scenario introiettato e quindi produrrebbe potenzialmente un conflitto con l’ambiente reale il nuovo adattamento non passa.
Attraverso questo meccanismo psichico il bambino e l’adulto azionano inconsciamente processi di castrazione o di liberazione dei contenuti dell’inconscio in grado di operare mutamenti nella coscienza e nella personalità dell’essere.
E’ vero che la vittima ed il carnefice sono allocati nella psiche dello stesso individuo ma è anche vero che è l’ambiente infantile il carnefice primario ed originale che determina tutto il resto.
L’ambiente reale dell’adulto è invece del tutto indifferente ed asettico rispetto ai corretti processi di crescita psichica.
Dire , come talora avviene , che le devianze “sono colpa della società” è una sciocchezza.
Delle devianze individuali , quale che sia la loro gravità, la causa va ricercata SEMPRE e SOLO nell’ambiente parentale infantile a suo tempo introiettato e che ancora oggi opera contro il Sé dell’individuo deviante.