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In una Nazione democratica con una costituzione antifascista i mutevoli eventi elettorali portano al governo uomini e donne nostalgici dell'antico antidemocratico, sconfitto, regime.

Accade che in occasione della Festa della Repubblica un reparto d’élite, che sfila in occasione di quella festa  e che  ha nelle  sue tradizioni di urlare in coro, facendo il saluto al Presidente (che in quella Repubblica è anche il Capo delle Forze Armate):"Decima".

Che è il nome dell'antico reparto cui tradizionalmente deriva quella formazione militare.

Il saluto ma soprattutto questo urlo, durante la sfilata dell'anno precedente, suscita l'infantile e nostalgico entusiasmo del vice presidente della Repubblica che a quei valori antidemocratico è ancora nostalgicamente legato.

Nella sfilata dell'anno successivo al momento del saluto al Presidente (Comandante in capo delle Forze Armate) quell'urlo non viene emesso.

E per segnalare che quell'urlo di saluto non era un richiamo nostalgico al fascismo ma un segno di amor di patria dieci rose rosse vengono lasciate silenziosamente cadere sull'asfalto nel corso della sfilata davanti all'Altare della Patria.

Ci vuole molto a capire chi ha ORDINATO a quel reparto di elite di dismettere in quella solenne occasione il saluto tradizionale, così malamente interpretato, pur continuandone ad affermare il profondo significato patriottico che nulla ha a che fare con il fascismo?.

Per segnalare DURAMENTE all'infantilismo nostalgico di tanti cos'è Amor di Patria e cos'è invece becero nostalgismo antidemocratico.

                           .                                              (scritto il 07/6/24)

 

 

 

 

 

 


 

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