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Una figura paterna castrante (lo siamo stati inconsapevolmente praticamente tutti nel momento in cui dopo la nascita dei figli "vomitiamo" nel loro inconscio le (informazioni sulle) schifezze che abbiamo, altrettanto inconsapevolmente, rimosso e castrato nel nostro) determina di sè, come modello maschile, i figli maschi.
Diventando quella figura in una certa misura modello del maschile (e solo Dio sa quanto essa possa essere stato distante dal principio maschile, all'epoca).
La figlia femmina adulta ricerca, senza saperlo, nel partner (o nella loro partner se omosessuale) o quell'antico modello o il suo opposto.
Diventa cioè partner dominante verso di esso o partner dominata dallo stesso.
E spesso vive, a seconda del momento, entrambi i ruoli.
Per quanto riguarda i figli maschi la condizione psichica della madre determina la loro condizione psichica ed il complesso materno (sostituto protesico della crescita psichica che ad essi è stata impedita) fa in modo che i figli adulti ricerchino nella loro partner (o nel loro partner se omosessuali) o una figura dominante o una figura da dominare.
Ed anche qui disponibili a vivere a secondo del caso entrambi i ruoli.
Queste condizioni psichiche emulate dalle figure materne o paterne (e dalle loro condizioni psichiche), in caso di attivazione di un processo di crescita, si struttureranno come le più feroci tra le resistenze possibili.
E qui però quelle figure (ed i corrispondenti tratti caratteriali degli individui di riferimento) c’entreranno poco o nulla.
C’entrano e molto invece le difese istintuali della coscienza dissociata, le quali attengono alla capacità elaborativa del proprio cervello che al nuovo (al processo di crescita e di sviluppo) si deve progressivamente adattare (presumibilmente anche dal punto di vista fisiologico ed anatomico).
(scritto il 15/8/23)