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Capita a chi va in auto di incontrare schiacciati sull’asfalto o morti nel bordo strada piccoli animali.

Nel corso di questi anni ne ho visto molti ed ogni volta per me era una fitta di dolore.

Molto lentamente ho capito che questi occasionali incontri, ripeto dolorosi, avevano un significato*.

Si trattava ogni volta di un fenomeno di sincronicità.

Molto più lentamente ho cominciato ad intuire il significato di questi dolorosi eventi.

ATTENZIONE !!

Quei piccoli animali sarebbero morti comunque.

È il fatto che io li notassi che aveva significato.

Ed io li notavo in quanto avendo capito qualcosa del mio Sé (evento che si è ripetuto una grande quantità di volte in questi ventiquattro anni) OGNI VOLTA una falsa informazione del sé, una protesi del falso sé, una informazione di realtà o come la si voglia definire, veniva ESPULSA dalla coscienza.

E ciò generava in essa un mutamento quantico che generava a sua volta una informazione quantistica la quale CARICAVA PER ME ED IN ME quell’evento di significato.

FACENDOMELO perciò NOTARE, ATTIRANDO SU DI ESSO LA MIA ATTENZIONE

Caricando altresì quell’evento di sofferenza: PARI a quella vissuta e generata da quella STESSA falsa informazione nel corso dell’imprinting infantile.

La sincronicità in questo caso sta nella coincidenza temporale tra l’evento psichico e l’evento reale, tra due eventi portatori dello stesso significato nella grande ruota del tempo e della Natura..

Nonché nella rappresentazione dello stesso significato di morte che entrambi gli eventi portavano con sé.

In quanto l’informazione del falso sé è una informazione che segna la morte della coscienza in quel punto.

Che segna la morte della vita di quella coscienza là dove essa ha attinto, che segna la morte del vivere sé stesso, che potrebbe segnare una morte fisica laddove le circostanze lo richiedano.

(*) Ricordate i pesci morti spiaggiati lungo le rive del lago di Costanza (o quello che era) visti e descritti da Jung?.

                           .                                              (scritto il 14/6/24)

 

 

 

 

 

 


 

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